Manuel Bortuzzo pochi giorni fa è tornato a parlare di quella drammatica notte del 3 febbraio 2019 in cui è rimasto gravemente ferito dopo essere stato coinvolto per sbaglio in una sparatoria, un errore di persona che lo ha ridotto sulla sedia a rotelle, chiacchierando con alcuni coinquilini il nuotatore ha raccontato ulteriori particolari su quanto accaduto “Mi diedero per morto” ha raccontato il giovane che poi ha aggiunto “Con me c’era il mio grande amico Ale che credo sia stato il ragazzo che alla fine mi ha salvato la vita, perché nel momento in cui mi hanno sparato, la polizia che era già lì dopo essere stata chiamata in seguito alla rissa, quando è venuta hanno fatto il test della pupilla ma non reagivo e mi diedero per morto.”
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Bortuzzo ha anche raccontato che probabilmente deve la sua vita ad un amico che nonostante fosse sotto shock gli si è messo sopra a cavalcioni cercando di tenerlo sveglio “Mi ha preso per 30 minuti a schiaffi in faccia perché vedeva che con gli occhi mi stavo spegnendo. Avevo costole rotte, polmoni perforati, ero per terra in una pozza di sangue. In quel momento diluviava e il mio amico ha preso la mia ragazza portandola in auto perché era sotto choc, non respirava, non capiva niente.” L’ amico è rimasto con lui fino all’arrivo dell’ambulanza, il nuotatore poi ha concluso con una frase shocckante che ha reso l’idea di quanto fossero disperate le sue condizioni “Non sapevano più che fare per salvarmi.” ha concluso dicendo che i medici hanno fatto un vero e proprio miracolo per tenerlo in vita.