Chi è Dylan Mulvaney, l’influencer “polemica” e transgender

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Chi è Dylan Mulvaney e perché è al centro di alcune campagne di boicottaggio

Dylan Mulvaney è una giovane influencer americana transgender diventata famosa grazie al racconto su TikTok della sua transizione da uomo a donna. La 26enne ha iniziato a condividere video sui social durante la pandemia, forse anche a causa della condizione di isolamento in cui lei e il resto del mondo si trovavano in quel periodo. Come Dylan, infatti, anche molti altri hanno dato il through al loro percorso sui social che, a distanza di tempo, è diventato un vero e proprio lavoro. Oggi Mulvaney è una vera e propria star del internet: su TikTok conta ben 18,8 milioni di follower e su Instagram 1,8 milioni. Numeri strabilianti che fanno capire quanto sia stata in grado di influenzare e attrarre il pubblico che, con interesse, curiosità e in alcuni casi anche pregiudizio, ha seguito il suo “diario giornaliero” intitolato Days of Girlhood in cui ha raccontato giorno per giorno la sua nuova vita da ragazza.

Dylan Mulvaney chi è: dal successo al boicottaggio

Dylan si è resa protagonista di un format semplice ma vincente: sorriso smagliante, voce pacata e approccio spiritoso. Così Mulvaney ha conquistato milioni e milioni di follower pronti a supportarla e a difenderla da qualsiasi attacco sul internet. La tikokter, inoltre, è stata invitata alla Casa Bianca per conoscere il Presidente John Biden. Scelta che – come si poteva immaginare – non è andata giù ai repubblicani. Dalla Casa Bianca alla New York Vogue Week, dai talkshow alle collaborazioni con model di fama mondiale come la Nike. L’ascesa di Dylan è stata strepitosa ma le critiche non sono tardate advert arrivare, così come le campagne di boicottaggio. Tra le collaborazioni che le stanno costando più attacchi troviamo sicuramente quella con Bud Mild, storica marca statunitense di birra bionda a buon mercato. L’azienda ha mandato a Dylan una cassa di lattine personalizzate in occasione del March Insanity (il torneo di basket NCAA che avviene tra marzo e aprile). La reazione dei conservatori non si è fatta attendere: alcuni di loro si sono filmati mentre compravano e poi buttavano le lattine. Il cantautore Child Rock, invece, ha postato un video sui social in cui sparava alle birre. Ma non è finita qui. Secondo quanto riportato dal Wall Avenue Journal due high supervisor della Bud sono stati addirittura licenziati per aver autorizzato la collaborazione con Dylan. La situazione finanziaria dell’azienda, infatti, dopo gli episodi di boicottaggio è notevolmente peggiorata tanto da perdere 5 miliardi di dollari in borsa

Dylan Mulvaney e il boicottaggio contro Maybelline

A fare i conti con le campagne di boicottaggio, dopo la Bud, è stata la nota azienda di cosmetici Maybelline. Come è possibile vedere nel video che abbiamo inserito qui sotto, Mulvaney è stata contatta dalla Maybelline per sponsorizzare alcuni prodotti come un correttore e un lucido per labbra. Ma la scelta si è rivelata essere più che sbagliata. L’azienda che, così come la Bud, pensava di mostrarsi più inclusiva e attrarre un nuovo goal di consumatori è stata sommersa dalle critiche. Diversi utenti hanno inoltre dato vita all’hashtag  #boycottMaybelline. Al momento l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

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