Gianni Sperti contro Paola Barale: “Vuole far credere che sia omosessuale”

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Gianni Sperti, intervistato a Verissimo, ha rivelato alcuni retroscena interessanti del suo matrimonio con Paola Barale

Gianni Sperti, volto noto del programma di Uomini e Donne condotto da Maria de Filippi al fianco di Tina Cipollari, è stato intervistato nella giornata di ieri da Silvia Toffanin a Verissimo. In questa occasione l’uomo ha potuto parlare di alcune vicende e vicissitudini della sua vita pubblica e privata, soprattutto il matrimonio con Paola Barale, finito nel 2002. L’ex ballerino ha raccontato di aver sofferto particolarmente la rottura dalla donna, che amava, ma che non porta rancore. Inoltre ha risposto advert alcune illazioni circa il suo orientamento sessuale. Ecco cosa ha detto nello specifico.

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Per prima cosa, la Toffanin gli ha chiesto le sue sensazioni ed emozioni negli anni del matrimonio con Paola Barale:

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“Quando sono andato all’altare con Paola pensavo per sempre… Avevo 25 anni e me l’aveva chiesto già due anni prima ma non ero pronto. Ero molto innamorato e mi sono sentito molto amato. Perché è finita? I motivi possono essere tanti, mi metto sempre in discussione. Posso non essere stato l’uomo perfetto, forse si è innamorata di un’altra persona… Poteva succedere a me, è successo a lei”. 

Dopo queste parole, la giornalista ha chiesto a Gianni di chi fosse la colpa della rottura e se tutto fosse successo per by way of di un’altra persona, ma Sperti ha sorvolato dicendo che gli piace pensare che la colpa sia al 50%.

Poi, Sperti ha voluto affrontare di petto le critiche e le insinuazioni di chi cube che lui sia omosessuale, anche l’ex moglie:  

Te la dico tutta, vuole far credere che sia omosessuale e parlare dell’omosessualità. La cosa che mi dà fastidio è che ancora oggi c’è questa voglia di sapere quale tendenza abbia una persona. Che io lo sia o non lo sia non lo dirò mai perché dirlo significa mettersi un’etichetta. La domanda già la odio e non vedo perché bisogna farla agli altri. Penso che siamo essere umani e bisogna catalogarli in buoni o cattivi, il resto chi se ne frega”

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